Anche quest’anno ho partecipato alla Torino Fashion Week, giunta al secondo anno e ideata da Tmoda proprio per rispondere in maniera concreta al ritorno del capoluogo piemontese da protagonista nel settore della moda.
La mia città di origine, già nell’Expo universale del 1911, aveva il lussuoso Padiglione della moda perchè Torino con i suoi grandi atelier era la capitale italiana dello stile superata solo da Parigi a livello europeo.
Torino diviene sede dell’Ente Nazionale della Moda nel 1935 e nel secondo dopoguerra, a partire dal 1954 e fino al 1974, era la sede del Salone mercato internazionale dell’abbigliamento (Samia).
Dagli anni ’70 la moda si sposta però in Lombardia e adesso, come noto, Milano è capitale mondiale della moda.
Ma la mia città sta ricostruendo un ruolo anche con iniziative originali e innovative come l’aver ospitato alla Tfw l’Islamic fashion design and council, al quale sono stati dedicati due giorni più la giornata di chiusura.
Ma tra gli ospiti vi erano anche firme come Louis Vuitton e tra i partner istituzionali anche l’Unioncamere Piemonte che ha contribuito all’organizzazione.
Ma veniamo alle sfilate che hanno evidenziato una grande creatività anche con stilisti emergenti del territorio. Stile e idee di sicuro successo, che dovranno essere elaborate per un pubblico sempre più esigente.
Giornate bellissime a Torino in compagnia di una mia amica coinvolta nella organizzazzione: la nota giornalista fashion Barbara Odetto.